MONS. BRUNO BALDACCI
La sua famiglia e la sua Infanzia
Nato a La Spezia il 6/6/1942; Quinto di 6 (sei) figli (sono ancora in vita le sorelle Maria (88), Nella (87) e suo fratello Sauro). I suoi genitori Marco Baldacci e Pasquali Lina due umili contadini erano originari di Castelnuovo Magra dove ancora vive la sorella Maria.Passò la sua giovinezza tra Molinello e Fornola di Vezzano (La Spezia), in una lettera scritta prima della sua ordinazione sacerdotale ricordava con nostalgia proprio quei luoghi, soprattutto la chiesetta di Fornola dove ricevette la comunione e la cresima e i platani del Molinello. A causa della morte in govane
età del Padre fu aiutato negli studi dal Parroco del paese in cui viveva.
La Famiglia di Mons. Baldacci
LA SUA VOCAZIONE
Divenne seminarista nel Seminario Vescovile di Sarzana, continuando poi gli studi a Roma
Correva l’anno 1964, durante il Concilio ecumenico Vaticano II, seminarista a Roma conobbe il Vescovo di Bahia (Brasile) il quale lo convinse a partire con lui in missione. Proprio in Brasile il 15 novembre 1968 venne ordinato sacerdote dal futuro cardinale Eugenio da Araujo Sales oggi arcivescovo emerito di San Salvador de Bahia, ed inviato nella diocesi di Vitoria da Conquista, nello Stato di Bahia.
LA MISSIONE
Nel 1992 aveva chiesto ed ottenuto dal Vescovo di La Spezia S.E. Mons. Giulio Sanguineti di essere incardinato nel clero diocesano
Nel 1996 aveva preso la cittadinanza brasiliana ma restò sempre prete Fidei Donum, legato alla sua Chiesa d’origine, La Spezia, che spesso lo assecondò nelle sue iniziative a favore dei poveri e dei tossicodipendenti;
Per ben 36 anni ha servito instancabilmente la diocesi di Vitoria da Conquista nel Nord del Brasile, dove ha ricoperto gli incarichi di parroco, vicario episcopale, amministratore diocesano, insegnate di liturgia nell’Istituto Regionale di teologia, professore di seminario. Promotore d’incontri ecumenici e ricercato predicatore
Risiedeva da oltre 20 (venti) anni nella parrocchia di Nossa Senhora das Candelas della Città di Vittoria da Conquista e da lì portava avanti la lotta contro la miseria ma soprattutto l’impegno per riscattare dalla strada i “meninos de rua” (ragazzi dai 5 ai 17 anni sfruttati nel lavoro, nel mondo della prostituzione e della droga). Riscattare questi ragazzi non solo dallo sfruttamento ma dal consumo di droghe era alla base della sua pastorale e proprio per loro stava cercando di creare un centro di recupero.
Per questa suo incessante impegno in particolare nei settori più poveri della città e per i tossicodipendenti aveva ricevuto diverse minacce ed intimidazioni, ma lui era schivo dal preoccuparsene ed andava dritto per la sua strada
Tra il 29 e 30 marzo 2006, secondo i dati della polizia locale, venne aggredito e ucciso a bastonate, all’interno della sua stanza della casa parrocchiale di “Nossa Senhora das Candeias”, da due ragazzi di 22 (ventidue) e 35 (trentacinque) anni, ospiti di una comunità di recupero per tossicodipendenti che padre Baldacci seguiva. Si erano introdotti presumibilmente per rapinarlo. Fu scoperto solo la mattina seguente dalla segretaria . Dalle indagini effettuate venne rilevato che era già stato rapinato e derubato di oggetti sacri nei giorni precedenti all’assassinio. Nessun accenno che l’evento fosse legato al suo impegno sociale.
Per il suo lavoro Padre Bruno Baldacci fu Sacerdote Stimato e amato da quel popolo e dalla diocesi che l’aveva accolto. Il rito funebre fù concelebrato dall’arcivescovo di Vitória da Conquista, Geraldo Lyrio Rocha, dalle sue parole “..in chiesa c’era una folla immensa che ha seguito con molta partecipazione la funzione, al termine della quale tutti si sono avviati a piedi verso il cimitero, non esagero se dico, che in attesa del passaggio del feretro, l’intera città di Vitoria da Conquista si è fermata”. Alla funzione hanno partecipato altri due Vescovi delle diocesi vicine, oltre alla presenza di un gran numero di sacerdoti, Don Bruno essendo stato insegnante di liturgia e teologia era stato professore di gran parte di loro. Per suo espresso desiderio è stato sepolto nella sua terra di missione;
Nella sua ultima Omelia disse parole quasi premonitrici di ciò che sarebbe accaduto: <<“E’ meglio correre il rischio di morire che lasciare di aiutare ed amare questi ragazzi”>>
CHI ERA PADRE BRUNO BALDACCI
Chi era Padre Bruno? – così scriveva un suo amico: “Chi viveva accanto a Don Bruno può averlo amato o essersi sentito a disagio, perché era una persona senza maschera, non aveva peli sulla lingua; quello che doveva dire o fare, lo diceva o faceva senza sotterfugi. Questo ha caratterizzato il suo lavoro pastorale: dinamico e ben strutturato”. Inoltre viveva la sua vita in semplicità e povertà, ciò rende ancor più grande la sua sensibilità nei confronti dei più bisognosi: la sua porta non era mai chiusa
LA SUA TERRA
Non possiamo dimenticare che anche la sua terra di provenienza non l’ha mai dimenticato. Primo della Comunità del Molinello a diventare sacerdote e ad essere donato alla chiesa come missionario, gli abitanti ricordano con affetto la sua permanenza nel suo paese d’origine ma anche i suoi rientri sporadici, che erano accolti sempre calorosamente. Uno dei suoi più cari amici ha composto per lui una preghiera:
MARTIRIO
(A Mons. Bruno Baldacci)
A giugno ancora s’accenderanno Le candele
innanzi alla Madonna Nell’antico Santuario del Molinello;
ancora s’alzeranno preghiere e canti nel ricordo del prodigio.
Vorrei incontrarti come allora Sentire la tua parola fremere,
riaccendere nei cuori la speranza dell’apostolo in terra di missione.
Si, tu come l’apostolo sei stato Testimone di fede e carità.
La tua vita agli altri hai fatto dono
Seguendo ogni giorno il tuo Signore
Fino all’estrema Croce del Calvario.
Paolo Bassani